CARATTERI ESSENZIALI ED EVOLUZIONE DI UN PLURIDECENNALE
CORSO DI LAUREA IN GEOGRAFIA (UNIV. DI GENOVA)
(da: Annali di Ricerche e Studi di Geografia, anno LXII, 2006, fasc. 1-4, pp. 1-32)
Introduzione
In un periodo in cui vivace è il dibattito sulle cause e i rimedi di una molto discussa crisi della scienza geografica, sembra opportuno richiamare l’attenzione sull’esistenza a Genova di un corso di laurea di lunga tradizione che, denominato semplicemente in “Geografia”, ha conferito, dal 1933 al 2006, 330 lauree ai sensi del vecchio ordinamento universitario e 25 ai sensi del nuovo (2). Nel presente studio si sono volute prendere in considerazione le tesi di tale corso di laurea in quanto si è ritenuto che, oltre a essere idonee per un loro eventuale utilizzo scientifico – come già avviene in altri Stati europei e come già auspicava il XVI Congresso Geografico Italiano (PEDRESCHI, 1955) – esse possano anche essere utili al fine di capire quale evoluzione ha avuto la didattica della geografia negli ultimi decenni e quali branche e temi sono stati di volta in volta privilegiati, non solo da parte dei docenti, ma anche e soprattutto da parte degli studenti. Se è vero infatti che talvolta il docente indirizza la scelta dell’argomento della tesi di laurea, dall’altra è anche vero che il relatore è di esclusiva scelta dello studente e che il titolo della dissertazione viene nella maggior parte dei casi discusso da docente e laureando in modo da contemperare le competenze del primo con gli interessi del secondo. Nel caso del corso di laurea in Geografia di Genova, inoltre, bisogna anche considerare che, grazie alla sua lunga tradizione, numerosi suoi allievi sono in seguito diventati docenti e quindi hanno rilanciato, sia nello stesso Ateneo sia in altre Università italiane, metodi e procedimenti acquisiti dai loro maestri soprattutto durante l’elaborazione della tesi di laurea.
Le tesi discusse durante la non breve storia del corso di laurea in Geografia dell’Università di Genova possono essere divise in quattro periodi, caratterizzati ognuno dalla personalità di un maestro: il periodo del prof. P. Revelli (1933-1941) con 23 tesi, il periodo del prof. E. Scarin (1942- 1975) con 76 tesi, il periodo del prof. D. Ruocco (1976-1999) con 104 tesi e il periodo del prof. C.Astengo (dal 2000) con, fino al 31 ottobre 2006, 127 tesi (3).
Il periodo del prof. D. Ruocco (1976-1999)
E’ stato sostenuto che l’arrivo del campano Domenico Ruocco (9) al corso di laurea in Geografia nel 1976 “portò linfa innovativa in un ambiente abbastanza statico e sonnacchioso. Egli […] formò un laboratorio cartografico capace di coprire dignitosamente le necessità degli studiosi dell’Istituto, riuscì a trasformare il corso di Laurea in Geografia da biennale in quadriennale [dall’anno accademico 1994-95], facendolo diventare autonomo e potenziandolo con nuovi docenti […], svolse escursioni annuali in Italia e all’estero per studenti, dottorandi e ricercatori, promosse nuove ricerche a carattere nazionale su beni culturali e geografia, turismo e geografia, emigrazione italiana in America” (GIULIANI-BALESTRINO, 2001, p. 205). Una tale vivacità intellettuale non poteva non riflettersi anche sulle tesi di laurea discusse in questo periodo, considerato soprattutto che il Ruocco aveva chiaramente sostenuto:
“Ci proponiamo di stimolare la ricerca geografica presso i più giovani, gravitanti sugli Istituti di Geografia genovesi e sui docenti che in essi svolgono la loro opera, e di fare in tal modo scuola affinché la nostra attività didattica e scientifica trovi nei nostri allievi continuazione, collaborazione e potenziamento, coinvolgendo forze più vitali e numerose” (RUOCCO, 1978, pp. 4-5).
E’ così che, accanto a una quindicina di tesi geostoriche (geografia storica, storia delle esplorazioni, storia della cartografia), una dozzina di geografia umana, una decina ognuna di geografia urbana, geografia economica, etnologia e geografia regionale (10), tutte branche della scienza geografica già oggetto di tesi negli anni precedenti, in questo periodo furono discusse anche cinque tesi in geografia del turismo, tre di geografia politica, tre di geografia “delle ville” [120] [164] [165] – tema lanciato dai prof. Ruocco e Giuliani dalle pagine della rivista Studi e ricerche di geografia nel 1980 e oggi oggetto di convegni di rilevanza nazionale – e, in numero mai così importante nel corso di laurea in Geografia di Genova, anche una ventina di tesi di geografia fisicoambientale (geologia, geomorfologia, fitogeografia…).
Le regioni esaminate nelle tesi furono soprattutto italiane (circa sessanta dissertazioni, di cui ben quaranta relative alla Liguria), seguite da circa mezza decina di tesi su regioni europee, venti su continenti extra-europei e altrettante non direttamente riferibili a una regione, ma ad argomenti più generali. In questo periodo, caso unico nel corso di laurea in Geografia di Genova, nel 1997 una studentessa si laureò, riportando comunque il massimo dei voti, con una tesi non di argomento geografico, ma prettamente storico [170].
Del centinaio circa di tesi discusse in questo periodo, più di un terzo furono seguite da D. Ruocco e M. C. Giuliani, una dozzina dal geografo fisico R. Terranova e dall’antropologo A. Guerci. I docenti che ne seguirono un numero immediatamente inferiore furono coloro che afferivano all’Istituto di Geografia: C. Astengo (storia della geografia e delle esplorazioni), F. Bartaletti (geografia urbana) e G. Giordano (geografia politica ed economica), che curarono una decina di tesi ognuno.
I laureati continuarono a provenire soprattutto dal Nord-Ovest: 53 dalla Liguria, 15 dalla Lombardia, dieci dal Piemonte, sei dall’Emilia Romagna, tre da Campania, Marche e Toscana, due da Friuli-Venezia Giulia e da Trentino-Alto Adige e uno rispettivamente da Calabria, Lazio, Puglia e Veneto, oltre a tre provenienti dall’estero (da Luian de Cuyo in Argentina [104], Monaco Principato [133] e Koszalin in Polonia [141]). Fu questo il periodo in cui più numerose furono le laureate (il 41% del totale) e in cui più sovente furono raggiunti i pieni voti assoluti (73 laureati su 104, cioè il 70% del totale, di cui 41 con lode e sei con lode e dignità di stampa [108] [123] [148] [153] [162] [166]).
Fra gli eventi geografici liguri del periodo del Ruocco al quale collaborarono laureati in Geografia dell’Università di Genova si devono ricordare il Convegno nazionale dell’A.I.I.G. a Bordighera nel 1979, il Congresso Italo-Argentino a Buenos Aires nel 1989, il XXVI Congresso Geografico Italiano a Genova nel 1992, il Convegno in onore di Domenico Ruocco sempre a Genova nel 1994. In questo periodo il Ruocco fondò altresì la rivista Studi e ricerche di geografia e istituì i corsi di Dottorato di ricerca dapprima in “Scienze geografiche e cartografiche” e, successivamente, in “Scienze geografico-ambientali e cartografiche” che rappresentarono non solo per i laureati in Geografia di Genova, ma anche per numerosi geografi provenienti da altre Università italiane, un’ulteriore opportunità di crescita e di maturazione in ambito accademico.
Conclusioni
ltre ottanta anni sono passati da quando il prof. Revelli inaugurò a Genova un corso universitario di studi in Geografia che, secondo le sue intenzioni, si doveva ispirare, come si è visto, a una concezione della scienza geografica determinista, integrale e imperialista. Tale corso di studi ha attraversato i decenni dimostrando di saper stare a passo con i tempi: se da una parte ha senz’altro superato l’impostazione determinista e imperialista data dal fondatore, dall’altra, come ci sembra si possa constatare almeno limitatamente alle tesi di laurea discusse, è rimasto sempre fedele all’impostazione integrale della disciplina. Accanto a tesi di geografia umana e storica, che più ci si aspetta in un corso di laurea afferente alla Facoltà di Lettere e Filosofia, nei decenni successivi fino ai nostri giorni sono infatti sempre state discusse anche numerose tesi di geografia fisica, economica, politica, del turismo, applicata ecc.
Anche con le trasformazioni del corso di laurea da biennale in quadriennale, avvenuta dall’a. a. 1994-95, e quindi in triennale, avvenuta dall’a.a. 2001-02, il Consiglio di corso di laurea si è sempre impegnato affinché la preparazione dei laureati in Geografia fosse e rimanesse integrale, equamente bilanciata nei temi umani quanto in quelli fisici, e a tal fine si è servito della collaborazione di valenti geologi e geografi fisici incardinati nella Facoltà di Lettere e Filosofia e afferenti al corso di laurea.
all’anno accademico 2004-05, tuttavia, il corso di laurea in “Geografia” è andato definitivamente in esaurimento poiché sostituito da quelli triennale in “Scienze geografiche applicate. Territorio-ambiente-turismo” e biennale in “Sistemi informativi geografici, territorio e turismo”, formulati secondo modalità più idonee alle esigenze della ricerca e della didattica odierne, ma dove sembra che il carattere integrale della disciplina voglia ancora essere mantenuto. Si volterà comunque, con la discussione di ancora qualche tesi di laurea in Geografia tout court, una pagina importante per la scienza geografica genovese e italiana, che ha suscitato gioie e amarezze, apprezzamenti e ironie, emulazioni e critiche, dei quali tuttavia studenti e laureandi si sono sempre disinteressati e dei cui frutti giudicherà solo la storia.
Lorenzo Bagnoli
Nota - L'avevo conosciuto presso la Facoltà di economia e commercio dell'Università di Napoli che si teneva a Santa Lucia. Mi ero iscritto al corso di laurea per utilizzare il tempo libero che mi lasciava il servizio militare al Gruppo Dragaggio posto alla calata San Vincenzo.
Non feci in tempo a sostenere l'esame con lui in quanto mi impuntai su matematica generale senza andare mai avanti. Lo incontrai qualche anno più tardi in treno all'altezza di Grosseto, parlammo per un pò ricordando il tempo andato fino a quando non arrivò a destinazione. (G. Ruocco)
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