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lunedì 2 maggio 2011

Ruocco a Ceriale






Senza cadere nei luoghi comuni constatiamo che Ceriale c'è una discreta presenza di abitanti che hanno il cognome RUOCCO.

Nei giorni scorsi ne abbiamo annotato con soddisfazione  qualcuno come imprenditore e pubblicato immagini dei prodotti che realizza ormai da anni.

Tra i rimanenti c'è un artigiano edile, mentre degli altri non è dato sapere le professioni. Hanno nomi che in buona parte ci dicono la loro provenienza come Domenico, Franco, Giovanni, Gennaro mentre icominciano a farsi luce Massimo, Roberto, Marina, ecc.

Stando all'elenco telefonico i Ruocco presenti Ceriale, almeno come capi famiglia,  sono 8 e risiedono dove sicuramente il ceppo origionario si è insediato ed affermato.

Abbiamo cercato di cogliere con l'ausilio di Google alcune immagini di questo paese che ho visitato certamente nel periodo che risiedevo in Piemonte in qualche fine settimana che mi son permesso con la famiglia fio a Borghetto Santo Spirito.










CENNI STORICI
CERIALE, ha origine nel Medioevo da un piccolo borgo di pescatori ed agricoltori, di proprietà del Vescovo di Albenga e divenne Comune autonomo nel 1798.
Nella notte del 2 luglio 1637, Ceriale subì un'invasione da parte di pirati algerini, con a capo il feroce Ciribì, che con i suoi uomini devastarono la Chiesa, uccisero una trentina di persone e ne deportarono circa 300 in Algeria che furono successivamente riscattati da parte dei familiari.


Bastione

STORIA DEL BORGO
Le origini di Ceriale si perdono in tempi lontani. La vicinanza della via Julia Augusta insieme al ritrovamento di reperti archeologici suggerisce l'esistenza di questo insediamento in epoca romana.
Sull'origine del toponimo permangono ancora molti dubbi. Una delle ipotesi è che derivi agli appellativi di due consoli dell'impero romano, Onicius Cerialis e Petilio Cerialis che svolsero la loro attività in questa zona. L'altra ipotesi è che, essendo fiorente il mercato dei cereali, i romani avessero eretto un tempio alla dea dell'agricoltura Cerere, alla quale venivano dedicate feste chiamate "Cerialia". Dopo la conquista romana, la città seguì il destino del più grande e potente Municipio di Albingaunum, l'antica Albenga, e del suo vescovo passando poi, nel corso del XIV secolo, sotto l'autorità genovese. Già dal 1500 le località litoranee della Liguria diventarono oggetto delle scorribande dei pirati e nella notte tra il 1° e il 2 luglio 1637, Ceriale subì un'invasione da parte di pirati algerini, con a capo il feroce Ciribì, che con i suoi uomini devastarono la Chiesa, uccisero una trentina di persone e ne deportarono circa 300 in Algeria che furono successivamente riscattati da parte dei familiari con grandi sacrifici e con l'aiuto delle "Confraternite del riscatto" il cui ruolo si rivelò fondamentale sia per il disinteresse delle autorità di Albenga e della Repubblica di Genova sia per l'entità della cifra richiesta per il riscatto. Il paese andò distrutto e della Chiesa parrocchiale rimase in piedi solo il campanile. Dell'edificio originario non rimane che un crocifisso ligneo che reca ancora il foro di una palla sparata da uno dei saccheggiatori, al quale si attribuivano capacità miracolose. Dopo la liberazione del territorio ligure da parte delle truppe napoleoniche, nel 1798, Ceriale divenne Comune autonomo e dal 1927 entrò a far parte della provincia di Savona.





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