Monteroni d'Arbia (SI), Italia
Il paesaggio, misura e materia
Il paesaggio toscano e in particolare quello lungo la Cassia, in realtà identificata con la via Francigena, antico asse di collegamento fra Roma e Canterbury, offre allo spettatore spunti di grande riflessione su “misura” e “ordine” che sono alla base del concetto classico di bello. I Greci consideravano la bellezza quale attributo del mondo visibile, la loro teoria della bellezza era influenzata dalla musica, più che dalle arti figurative, per ciò la bellezza è una questione di proporzioni, di misura, di numero. Fin dall’antichità rispetto all’ambiguità e al mistero della natura l’uomo cerca di controllare ciò che lo circonda, lo spazio in generale, attraverso la Misura il Numero, la Geometria.
Il paesaggio si presenta alla nostra percezione e fantasia, come un oggetto estetico; appare immensa scultura o architettura del cosmo, sconfinata espressione visiva di linee e contorni, incessante danza o ritmo delle forme, sterminato linguaggio poetico di segni, o spettacolo meraviglioso senza prologo o epilogo(1). Il carattere del luogo lo si ritrova nella geometria del paesaggio e la ricezione dei suoi elementi universali permette la riabilitazione della sua identità. I monumenti creano il tessuto di questa identità, la loro geometria è l’elemento di misura che ormai evidenzia la sua distanza con la città costruita attraverso il suo isolamento. E l’esempio della Grancia di More di Cuna che dall’alto del poggio su cui si stacca all’orizzonte, offre lo spunto di un’immagine “misuratrice” di tutto il territorio della Val d’Arbia, e con essa l’antico borgo di Lucignano arroccato su l’altro poggio nel versante opposto rispetto al fiume, dove si trova la Chiesa di S.Giovanni Battista, che con il suo muro di delimitazione del sagrato e il suo campanile “a vela”, ha offerto diversi riferimenti materici a questo progetto di ampliamento.
Pensilina d'ingresso |
Corridoio primo piano |
Prospettiva a volo d'uccello |
La corte |
(2) Turri Eugenio “Il paesaggio come teatro. Dal territorio vissuto al territorio rappresentato” Ed. Biblioteca Marsilio
Il Progetto di ampliamento
Pensilina d'ingresso |
Prospettiva |
La scelta di posizionare il corpo in ampliamento nell’area fra la palestra e il confine ad est del lotto, parte da una scelta legittimata dal miglior orientamento che si poteva ottenere in quest’area, tolti ovviamente gli spazi già occupati dalla struttura esistente. Viene inoltre scelta una buona esposizione solare durante l’anno, poiché le aule sono esposte sia sul lato est che su quello ovest dell’edificio. La mensa sia dell’elementare che della media, l’aula magna e la piccola palestra dell’elementare, vengono disposte in adiacenza del corridoio esistente così da garantire la richiesta indicata nel Documento Preliminare alla Progettazione di spazi condivisi fra la scuola elementare esistente e la nuova scuola media. Il corpo del nuovo ampliamento si “attacca” alla scuola esistente lungo il corridoio che porta all’ingresso della elementare. Da qui si accede direttamente ai locali della palestra che si situa al posto della mensa attuale con la possibilità di accedere ai locali di servizio e agli spogliatoi esistenti, ha una superficie di 155mq secondo le indicazioni del DPP. Attigua alla palestra abbiamo sistemato l’Aula Magna con superficie di 180mq, che prospetta su di un patio attraverso una grande finestra; sarà collegata sia alla scuola elementare , attraverso il corridoio esistente, sia all’ampliamento attraverso un corridoio che collegherà anche la palestra grande, alla scuola media.
Proseguendo avanti nel corridoio si trovano le due mense una relativa alla media, l’altra relativa all’elementare. Le due mense sono state dimensionate secondo un parametro pari a circa 1,02 mq ad alunno anziché 0,7 mq ad alunno, poiché il dato dimensionale indicato dal D.M. 18/1/1975 risulta ampiamente insufficiente nella realtà, a garantire una valida disposizione dei tavoli e delle sedie sopratutto per ragazzi delle medie. Le due mense rispettivamente per le medie di mq 306 e per le elementari di mq 261, hanno in comune la cucina intesa come spazio per lo smistamento del cibo, e struttura scaldavivande situata a cavallo delle due mense. Il corpo delle aule della didattica e delle attività specialistiche che è a due livelli, si innesta ortogonalmente rispetto al corpo delle mense e aula magna, che è ad un piano. In questo corpo che si sviluppa per una superficie lorda pari a mq 2186, si trovano le aule cosiddette specialistiche a piano terra, tra cui , 5 aule speciali per un totale di mq 230, 1 aula musicale per un totale di mq 45,60, 3 aule minori per un totale di mq 90.
Come richiesto dal DPP, le aule per attività speciali sono state messe in diretto contatto con l’esterno, infatti attraverso le ampie finestrature (sono state utilizzate solo portefinestre), si mette facilmente in collegamento l’interno con l’esterno, in modo che le attività possono essere svolte anche all’aperto, cioè sia sulla “piazza” interna, che nello spazio retrostante “a verde”; il patio che prevediamo, è pavimentato con materiale lapideo e/o blocchetti in cls, con una gradinata perimetrale che delimita il perimetro della nuova scuola e che permette così l’utilizzo come seduta per gli studenti nella pausa dell’intervallo. La presidenza e l’ufficio si trovano presso l’atrio d’ingresso, che sarà caratterizzato da un doppio volume con l’elemento di una “ciminiera”, un grande camino in mattoni che diviene l’oggetto simbolo del progetto cioè della scuola come “Fabbrica della Conoscenza”, oltre a svolgere una funzione di ricambio d’aria nel periodo estivo. Il solaio al piano primo ha una serie di “bucature”, che corrispondono a spartizioni geometriche tra le aule. Da qui filtra la luce dei lucernari, verso il corridoio al piano terra, conferendogli una illuminazione naturale che altrimenti non sarebbe stata possibile, mentre al piano primo si prevedono dei lucernari che si sviluppano in senso trasversale, aperti ovviamente a nord, conferiscono alle aule e al corridoio, una illuminazione zenitale, e quindi una luce indiretta diffusa attraverso l’intradosso dello shed, tinteggiato di bianco, che quindi rifletterà la luce dentro le aule. Questo accorgimento ci permetterà di ottimizzare l’uso della luce, soprattutto d’inverno, che è poi il periodo di maggior utilizzazione della scuola per consentire, anche un maggior confort visivo agli alunni e risparmiando anche in termini energetici.
Lo shed riconduce al tema della fabbrica che è l’immagine a cui si ispira il progetto. Una buona illuminazione naturale ovviamente implementata da quella artificiale, fra l’altro, costituiscono una condizione fondamentale all’interno dei locali della scuola come viene specificato anche dal DM del 1975. Nella copertura del piano terra destinato a mensa e ad aula magna, nel prolungamento del corpo delle aule normali, corrisponde una loggia coperta di circa mq 336, al cui interno è collocata l’unità di funzionamento per l’impianto di ventilazione ibrido, il serbatoio dell’acqua calda, e la pompa di calore. Inoltre la loggia potrà servire per permettere agli alunni di sostare all’aperto durante le pause dell’attività, nelle giornate piovose oppure durante il periodo estivo, senza cioè dover rinunciare a stare all’aperto. Dentro questa altana è collocata la seconda “ciminiera” che funziona insieme all’altra, situata in corrispondenza dell’atrio, come sistema di ventilazione primaria estiva, garantendo attraverso un sistema di ventilatori alimentati tramite pannello fotovoltaico, l’estrazione di aria calda. Pubblicato da
Pubblicato il 04 Luglio 2007
Progetto partecipante
Capogruppo
Progettista Collaboratori
Altri Collaboratori Benedetta Matteini,Giulia Casimirri, Mario Usai, Diego Rossi
Gruppo di progettazione Letizia Nieri,Angelo Ruocco Consulente
Altri consulenti Filippo Boretti,Fabio Sciurpi,Cristina Carletti
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