È scomparso Gil Scott-Heron,
il padre del rap
il padre del rap
Aveva 62 anni. «Se facciamo quel che facciamo è grazie a lui» ha dichiarato Chuck D dei Public Enemy
Gil Scott-Heron (Chicago, 1º aprile 1949 – New York, 27 maggio 2011) è stato un poeta e musicista statunitense, conosciuto principalmente per i suoi lavori della fine degli anni sessanta e inizi degli anni settanta come autore di spoken word, cioè di poesia recitata su basi musicali, insieme al suo attivismo militante afroamericano. Heron è famoso in particolare per la sua poesia/canzone "The Revolution Will Not Be Televised".Passò la sua prima infanzia nel Tennessee, quindi si trasferì a New York e crebbe nel Bronx durante gli anni della scuola superiore. Dopo un anno di frequenza all'università alla Lincoln University in Pennsylvania, pubblicò il suo primo romanzo, The Vulture (L'avvoltoio), che fu ben accolto.
Iniziò a incidere musica nel 1970 con l'album Small Talk at 125th & Lennox con la collaborazione di Bob Thiele, del co-autore Brian Jackson, Hubert Laws, Bernard Purdie, Charlie Saunders, Eddie Knowles, Ron Carter e Bert Jones, tutti musicisti jazz. L'album includeva l'aggressiva diatriba contro i grandi mezzi di comunicazione posseduti da bianchi e l'ignoranza della classe media d'America sui problemi delle città in canzoni come Whitey on the Moon.
Pieces of a Man del 1971 aveva canzoni dalla struttura più convenzionale rispetto al discorso libero e sciolto del primo album, anche se le classifiche furono raggiunte solo nel 1975 con "Johannesburg". Il suo più grande successo fu nel 1978, "The Bottle", prodotto insiema al suo collaboratore di lunga data Brian Jackson, che toccò il picco al numero 15 delle classifiche R&B.
Nel settembre 1979 partecipò a New York al grande concerto antinucleare "No Nukes", insieme a Bruce Springsteen, Jackso Browne, James Taylor, Crosby, Stills & Nash e tanti altri. La sua "We almost lose Detroit" compare sia nell'album No Nukes che nell'omonimo film che documentarono l'evento. Durante gli anni ottanta Scott-Heron continuò a pubblicare canzoni, attaccando di frequente l'allora presidente Ronal Reagan e la sua politica conservatrice:
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- "L'idea riguarda il fatto che questo paese vuole nostalgia. Essi vogliono tornare indietro quanto possibile - anche se è solo fino a settimana scorsa. Non per affronare oggi o domani, ma per affrontare il passato. E ieri era il giorno dei nostri eroi del cinema a cavallo che arrivavano a salvare tutti all'ultimo momento. Il giorno dell'uomo col cappello bianco o dell'uomo sul cavallo bianco - o dell'uomo che arrivava sempre per salvare l'America all'ultimo momento - arrivava sempre qualcuno per salvare l'America all'ultimo momento - specialmente nei film di serie B. E quando l'America si ritrovò in difficoltà ad affrontare il futuro, cercarono persone come John Wayne. Ma dato che John Wayne non era più disponibile, si risolsero per Ronald Reagan - e questo ci ha messo in una situazione che noi possiamo solo guardare - come un film di serie B" (Gil Scott-Heron, "B" Movie)
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- "Le parole di quattro lettere o quelle di quattro sillabe non ti faranno diventare un poeta, mostreranno solo quanto sei superficiale e tutti lo capiranno."
- "Di' a tutti loro, i giovani fratelli che giocano con le armi, che l'"uomo" è contento di vederci impegnati a ucciderci l'un l'altro! Abbiamo fatto troppo casino, quando ci stavano sparando."
- "Giovani rappers, un altro consiglio, prima di togliermi dalla vostra strada. Apprezzo il rispetto che mi tributate e quello che voi avete da dire."
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- "C'è una grande differenza tra mettere parole sopra qualche musica, e fondere quelle parole nella musica. Non c'è molto di divertente. Usano molto slang e termini colloquiali e non riesci davvero a vedere dentro la persona. Al contrario, hai solo molta affettazione"
Suo padre, Gil Heron, era un giocatore di calcio della squadra scozzese Celtic F.C. durante gli anni cinquanta. A quel tempo i Celtic erano la squadra degli immigrati cattolici in Scozia.
Mark T. Watson - uno studioso dell'opera di Gil - ha recentemente dedicato a Gil la sua raccolta di poesie intitolata "Un tipo ordinario", che ha tra l'altro una prefazione di Jalal Nuriddin dei Last Poets. Il libro fu pubblicato nel Regno Unito nel 2004.
È morto il 27 maggio 2011, all'età di 62 anni, a New York.
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