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mercoledì 6 novembre 2013

Agropoli e agropolesi. Sordi, ciechi, ignavi o dimentichi ?


 
Agropoli al centro di un intrigo Internazionale tra Mafia e FBI
9 settembre 1943, Sbarco di Salerno 
08/09/2012 14:09



8 settembre 1943, alle 19.42, attraverso i microfoni della EAIR, il Capo di Governo, Maresciallo d'Italia, Pietro Badoglio comunicò agli italiani l'armistizio con le truppe Anglo-Americane. Molti interpretarono l'armistizio, erroneamente, come la fine della guerra. Nel Cilento le campane di tutti  i paesi suonarono a festa. La gente scese in strada a festeggiare. Si ballò e cantò, intorno ai falò, fino a tarda notte. Cresceva nelle famiglie la speranza di rivedere al più presto i propri cari impegnati in guerra.
 Gli agropolesi festeggiarono l'armistizio in piazza Vittorio Veneto e, fiduciosi nel futuro, rientrarono tranquillamente nelle proprie case
Tutto sommato gli agropolesi e i cilentani avevano vissuto la seconda guerra mondiale solo attraverso le scarse notizie della radio e dei giornali, dal racconto dei militari di ritorno dal fronte o dal dramma delle famiglie che avevano perso un proprio caro in battaglia. Tanti sacrifici, ma poca guerra

Leggendo questa nota rabbrividisco. O gli agropolesi dell’epoca erano sordi e non vedenti o hanno memoria soltanto per quello che vogliono.

Eppure sembra evidente che al largo un bel giorno si presentò qualche nave americana che incomicio a sparare a terra cannonate per distruggere le postazioni tedesche.

Se non avessi vissuto i bombardamenti effettuati a Torre Annunziata non potrei sapere di che cosa sto parlando.

Guarda casa, però, qualcuno con la divisa da giornalista tira fuori notizie che in qualche misura, prima di correggere il tiro e dire ai tanti che lo avevano letto che non avevano capito bene, ha pensato bene di parlare di quel periodo e di additare qualche compaesano non come eroe civile della seconda guerra mondiale, ma come affiliato di qualcuno che ripudio anche al cinema.
    

Ho lanciato una proposta, ma fino ad oggi non c’è stata un’anima che abbia risposto. Sembra che gli agropolesi  non si amino, non hanno stima di se stessi, non sanno celebrare i migliori, ma soltanto dissacrare per negare a se stessi e agli altri le pagine migliori della loro storia. 

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