Sergio Ruocco: artista caprese al Centro Ignazio Cerio di Valentina Coppola
Dalla stampa locale "Periscopio da Capri" abbiamo appreso che l'artista caprese Sergio Ruocco ha tenuto presso il Centro Ignazio Cerio di Valentiva Coppola, una mostra personale dal titolo “Moti dell’Anima" ch’è rimasta aperta al pubblico dal 18 al 23 agosto. La mostra comprendeva tempere, oli, collage, anche di grandi dimensioni, voleva testimoniare attraverso il colore gli stati d’animo vissuti dall’artista a contatto con un paesaggio che solo a pochi è dato vivere per tutto l’anno.
L’artista che ha iniziato il suo percorso artistico sotto la guida del maestro Paolo Vellino e, subito dopo la laurea in Scienze Politiche, si è dedicato completamente alla pittura, coltivando la sua inclinazione naturale per il disegno che lo appassiona da sempre, già nel luglio del 2009, in una nella sua prima mostra personale dal titolo “I vicoli di Capri”, presentò cinquanta opere (disegni eseguiti con china e carboncini, oli e tempere) nelle quali ritraeva la sua terra, dando ampio respiro alle strette viuzze del centro che caratterizzano l’isola.
Conosciuto anche come “Il Megna”, testimonia il suo amore incondizionato per la sua “isola” affermando che non può fare a meno di “renderne sulla tela l’intima e poetica atmosfera. L’ama a tal punto da pensare che tutti dovrebbero provare a disegnarla. “Sono affascinato dall’idea del viaggio e mi lascio ispirare anche da alcuni luoghi visitati nel corso dei numerosi itinerari che intraprendo non appena mi è possibile”
La ricerca dell’armonia, del dialogo, dell’empatia con gli altri da raggiungere anche suscitando una semplice emozione è perseguita dal Megna anche con la seconda mostra, svoltasi nell’Agosto 2010 intitolata “Armonie di colore”.
“Pur essendo giovane, l’artista ha imparato presto a comunicare con gli altri attraverso la sua arte. Con la matita in mano, Sergio esprime coraggiosi salti nell’irreale per tirare fuori le proprie emozioni e regalarcele sulle tele come riflessi del proprio animo.” Scrive il cronista del “periscopio”.
L’artista, invece, scrive” quando dipingo entro in armonia con il colore e i materiali, oltre che con me stesso e mi accorgo che il quadro è finito solamente quando mi emoziona”.
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